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Alopecia cicatriziale

L’ alopecia cicatriziale non è definibile come un’unica patologia, dal momento che raggruppa un insieme eterogeneo di malattie rare accomunate dalla capacità di distruggere il follicolo pilifero (l’area in cui si trovano la cellula madre e la ghiandola sebacea da cui nasce il capello) in maniera permanente, ovvero sostituendolo con un tessuto cicatriziale che va progressivamente a causare la perdita permanente dei capelli.

L’ alopecia cicatriziale colpisce sia gli uomini che le donne di tutte le età, anche se interessa prevalentemente gli adulti e solo molto raramente i bambini. Tra uomini e donne esiste però una differenza sostanziale sulle zone che vengono maggiormente colpite dalle conseguenze evidenti dell’ alopecia cicatriziale:

  • negli uomini la caduta dei capelli comincia dalla fronte o dalla parte centrale della testa e può condurre alla calvizie (perdita totale dei capelli);
  • nelle donne la perdita dei capelli inizia, invece, dalla sommità del capo e si identifica prevalentemente come un diradamento e non come una scomparsa totale della capigliatura.

 

Tra le cause responsabili della malattia, alcuni studi hanno inserito il fattore genetico dal momento che è stata registrata una maggiore incidenza nei pazienti che avevano già in famiglia uno o più casi di alopecia cicatriziale.

E’anche vero, tuttavia, che la maggior parte dei pazienti affetti da tale patologie non presenta una storia famigliare di tale condizione e, pertanto, quello genetico non è riconosciuto come fattore determinante.

 L’ alopecia cicatriziale produce sintomi? Per rispondere a questa domanda occorre fare un distinguo. L’ alopecia cicatriziale può infatti essere totalmente asintomatica– se la perdita di capelli non è accompagnata da nessun sintomo e resta per questo motivo inosservata per lunghi periodi – oppure, come avviene spesso, è fastidiosamente accompagnata da pruriti, bruciore e da un dolore che aumenta progressivamente con il diffondersi della malattia.

Tuttavia, è bene ricordare che l’ alopecia cicatriziale, sebbene sia visibile da un arrossamento della pelle delle zone interessate oppure da una desquamazione, non è caratterizzata da un’infiammazione evidente, poiché il tessuto che distrugge i sacchi follicolari si trova sottopelle ed è quindi invisibile. In altre parole, il paziente affetto da un’ alopecia cicatriziale non presenta cicatrici visibili sul cuoiocapelluto.

 

Esistono alcune diverse tipologie di alopecia cicatriziale, differenziate in due grandi classi:

  • alopecia cicatriziale primaria
  • alopecia cicatriziale secondaria

 

Nell’ alopecia cicatriziale primaria, la distruzione del follicolo pilifero e la sua sostituzione in tessuto cicatriziale avviene come conseguenza di un processo infiammatorio distruttivo (causato dalla patologia vera e propria). Al contrario, nell’ alopecia cicatriziale secondaria la distruzione dei follicoli avviene a causa di un fattore esterno (incidente o lesione a seguito di bruciature, infezioni gravi, tumori o radiazionimassicce). Possiamo quindi classificare le alopecie cicatriziali in maniera più dettagliata dividendole in:

  • alopecia cicatriziale da malattie ereditarie o dello sviluppo
  • alopecia cicatriziale da infezioni microbiche
  • alopecia cicatriziale da neoplasie (carcinomi)
  • alopecia cicatriziale da cause naturali
  • alopecia cicatriziale da malattie dermatologiche (la più diffusa è il lichen planus)

 

La causa più frequente, e dalle origini ignote, di alopecia cicatriziale è proprio il lichen planus, una particolare tipologia di dermatosi infiammatoria che può colpire pelle, peli, mucose, unghie, ovviamente, i sacchi follicolari responsabili della crescita dei capelli. L’ alopecia cicatriziale causata dal lichen planus è detta anche lichen follicolare o pseudo alopeci di Brocq e, come accennato, la sua origine è tuttora ignota. Il quadro clinico di un’ alopecia cicatriziale è caratterizzato prevalentemente da calvizie; i sacchi follicolari distrutti sono arrossati, interessati dall’edema e ipercheratosici, cioè ispessiti. L’ alopecia cicatriziale da lichen planus insiste prevalentemente nella regione frontale del cuoio capelluto e quella dipendente dagli androgeni.

Sia l’ alopecia cicatriziale causata dal lichen planus che le alopecie cicatriziali di differente origine vanno diagnosticate mediante una biopsia al cuoio capelluto, a seguito della quale verrà evidenziato lo stato infiammatorio della patologia con l’ubicazione di questa e il livello di gravità raggiunto.

Proprio per la sua natura cronica, e per la distruzione permanente dei follicoli piliferi, l’ alopecia cicatriziale deve essere diagnosticata nel più breve tempo possibile affidandosi alla valutazione di uno specialista della dermatologia.

Alcune alopecie temporanee, infatti, se non adeguatamente curate possono sfociare in un’ alopecia cicatriziale.

Tra le principali alopecie temporanee che possono degenerare in un’alopecia cicatriziale abbiamo:

 

  • alopecia da tricotillomania – Si verifica quando si è soliti toccarsi i capelli eseguendo ripetute trazioni oppure grattandosi la testa ripetutamente. A seguito della sollecitazione sui follicoli, il cuoio capelluto potrebbe reagire con la comparsa di chiazze diradate prive di capelli. Se prolungata, un’alopecia da tricotillomania può condurre ad un’alopecia cicatriziale con caduta permanente dei capelli.

 

  • alopecia pityranica (da forfora) – Quando la forfora è grassa, le squame non cadono ma si depositano direttamente sui follicoli; a questo punto questi si ostruiscono e perdono la capacità di ossigenazione. Questa condizione può determinare, a lungo andare, un’atrofia definitiva del bulbo pilifero.

 

  • alopecia seborroicaLaddove vi è una maggiore quantità di ghiandole sebacee (fronte, tempie e vertice del capo) il sebo, se prodotto in eccesso, può accumularsi nei dotti escretori dei follicoli piliferi impedendone anche in tal caso la normale ossigenazione. Una “respirazione” inefficiente dei follicoli causa innanzitutto un indebolimento progressivo dei capelli (che risultano più sottili e fragili), che cadono sempre più frequentemente. Anche in questa condizione vi è il rischio di sviluppare un’alopecia cicatriziale.

 

  • Defluviumanagen – Questa forma di alopecia consiste nella caduta dei capelli nella fase in cui questi non hanno completato il loro naturale ciclo di ricrescita; i capelli, incapaci di svilupparsi correttamente, risultato deboli, corti, spenti e sottili. Spesso assieme al defluviumanagen si associano patologie come la follicolite decalvante.

 

 

  • alopecia attinica (da radiazioni) – Avviene quando i capelli vengono esposti per lunghi periodi alle radiazioni – raggi ultravioletti o, peggio ancora, raggi X. I danni prodotti dalle radiazioni sul cuoio capelluto possono sfociare in un’alopecia cicatriziale irreversibile.

 

  • alopecia senile – Con l’invecchiamento dell’organismo, anche i follicoli perdono mano a mano la loro capacità di sviluppare nuovi bulbi (atrofia); ciò conduce, progressivamente, all’estinzione dei capelli. Va sottolineato però che in alcuni soggetti di età molto avanzata i cicli di ricrescita dei capelli sono talmente lunghi da inibire quei processi infiammatori che sono alla base dell’ alopecia cicatriziale, mantenendo la capigliatura al riparo dalla patologia.

 

 

Cure e rimedi dell’ alopecia cicatriziale

 Come abbiamo visto, un’ alopecia cicatriziale comporta la perdita irreversibile dei capelli a seguito della distruzione definitiva delle cellule staminali che compongono i follicoli piliferi, i responsabili della crescita dei capelli. Pertanto, le cure farmaceutiche non hanno alcuna efficacia su questo tipo di alopecia. L’unico rimedio ufficiale, in tal caso, è quello costituito dall’autotrapianto, da effettuare in centri medici specializzati e certificati, e soltanto a seguito di un consulto specialistico da parte di un esperto del settore.

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La Farmacia Di Mattei Di Matteo è composta da Farmacisti che con cadenza settimanale scrivono articoli riguardanti la salute, con lo scopo di informare e aggiornare gli utenti.